CACCIA AL LUPO/CAVALLERIA RUSTICANA/TADDARITA

Nota di Regia

La scelta di questo trittico è nata dall’osservazione di un filo unico che unisce i tre atti, e cioè la presenza di un fatto di sangue, che però non avviene mai in scena. Il regista ha perciò creato una linea comune di tradizioni, che partono da evidenti ascendenze greche. Ha usato quindi la presenza di Martoglio in scena per osservare e commentare ciò che accade interno, pronto, come era solito fare, ad ispirarsi per le sue commedie. In “Caccia al lupo”, padron Lollo sa della tresca di sua moglie e la stringe in un cerchio di terrore, dino ad arrivare all’uccisione del rivale. (Chissà cbe non sia servito di ispirazione al più noto “La morsa” di Pirandello, scritto pochi anni dopo) Alla fine, tutto torna ipocritamente come prima, e la donna rientra nel suo ruolo di serva sottomessa. “Cavalleria Rustican” è certo il più noto dei tre, ed eà stato il primo testo del teatro siciliano rappresentato “in personaggi” alla fine dell’800. Anche qui c’è un morto, ucciso per un distorto senso dell’onore, sentimento che fono a pochi anni fa, nel nostro codice, giustificava il delitto, dandogli quasi la dignità di un atto eroico. “Taddarita” eè un vero gioiello. Un Martoglio drammatico, incisivo, pieno di poesia. Una anziana donna di vita, si ribella al suo antico seduttore e no permette che una giovane sconosciuta cada con l’inganno nella schiavitù. In questo atto, registicamente, Martoglio narratore prende vita come vero personaggio, entra nelal sua commedia e comincia a scriverla.

 

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